@pieceofcrazy
@feddit.itHello everyone! I don't have much experience, but one thing I learned while playing Troika! with my friends is that the more I prep the more forced the game will feel (at least to me). I think it has to do in part with the fact that I will more or less voluntarily try to steer players towards content I prepared (it's some kind of sunk-cost fallacy I think) and in part with me kind of knowing what to expect, making the game less enjoyable to DM. The best sessions have been the ones where I had two or three ideas and winged it, building upon what the players did or said and generally improvising. The biggest con to this approach is that it's hard to keep everything consistent and I'm constantly afraid of contradicting stuff I said before or just plain forgetting it. I want to start taking notes, but I'm also afraid of being distracted from the players while I jot down stuff. So I ask you what are your tips for a more immediate, "plug and play" style of playing. I'm not too interested in having a balanced game or telling intricate overarching plots, and I enjoy strange situations that require creative thinking the most (plus cool worlds and creatures/NPCs). I would love to find a way to start playing out of the blue like one does with boardgames (well, the casual ones everyone plays)
https://www.senato.it/leg/19/BGT/Schede/Ddliter/56857.htm
I usually download from libgen and read on Panels on my iPad, but often issues of the same series use different naming conventions and they all get mixed up. Is there any way to semi-automatically rename and organize comics?
Rats don't live long, the first result on Google says that they live 2-4 years on average and the longest living rat in captivity lived to be 7 years old.
I like to think that after the rat's death everyone will treasure the good memories and start another restaurant of their own. But it's more likely that they'll be depressed and miserable for the rest of their lives without being able to tell anyone their story.
Ciao a tutti! Negli ultimi tempi le mie abitudini di ascolto hanno preso una deriva che definirei "intellettiva": è iniziata prima con la musica noise/sperimentale (Merzbow, Kuang Program, Ryoji Ikeda), spostandosi poi verso la riscoperta di vecchi amori (velocity : design : comfort degli Sweet Trip) e di chi avevo sempre scioccamente ignorato (Drukqs di Aphex Twin).
Qualche giorno fa, invece, mi sono imbattuto nell'ultimo disco di Madame (di cui qualcuno aveva anche parlato qui su Musica Agorà mi pare) e ha risvegliato in me la voglia di ascoltare musica un po' più "con la pancia". Non sono particolarmente fan del pop o del rap, e la mia parte snob ed elitista si sente quasi sporca ad ascoltare questo disco perché non si tratta di qualcosa di "alto e raffinato" o qualche puttanata simile (chiedo venia, ma sono un ventenne presuntuoso e con la puzza sotto al naso), fatto sta che ascoltandolo ho sentito emozioni che non sentivo da tempo con la musica. C'è sicuramente molta malinconia e molto erotismo, ma c'è anche un che di grottesco, oscuro, quasi di ripugnante a tratti, ma mai esagerato o provocatorio, è come se parlasse ad un lato di me che ho trascurato e nascosto a lungo, una sorta di danza tribale in cui lasciar fluire tutto.
Ora, non posso affidarmi ai consigli algoritmici di spotify e youtube perché a partire da Madame riescono solo a suggerire le ultime hit dell'estate e quindi mi rivolgo a chi di musica ne sa qualcosina in più di me: quali sono i dischi che, magari senza essere particolarmente raffinati o ricercati, riescono in un certo senso a squarciare il vostro velo di maya interiore? Quelli che vi riportano a galla sensazioni spiacevoli magari, ma che allo stesso tempo vi rasserenano e ve le fanno accogliere?
Ciao a tutti! La versione corta è che dovrò cambiare città a breve (da Roma a Torino, probabilmente con vari viaggi in treno) e vorrei portare solo lo stretto necessario o poco più, ma per farlo devo iniziare a reimmaginare la mia routine come radicalmente diversa da ora.
La versione lunga è questa: ho 20 anni, nato e cresciuto a Roma e sto per trasferirmi a Torino con la mia ragazza perché Roma, tra caos, affitti inarrivabili e tempi di percorrenza assurdi per fare qualsiasi cosa, ormai ci sta stretta.
Ovviamente ho sempre vissuto con i miei (separati, quindi con le mie cose sparse per due case) e, per forza di cose, in vent'anni ho accumulato una discreta quantità di oggetti che non posso portare con me (anche perché sono ben consapevole che la vita dello studente fuori sede è fatta anche di mille cambi di casa e portarsi dietro ogni proprio avere è un suicidio bello e buono, in più non so ancora in che casa finiremo). Come accennato nella versione breve, per fare una buona selezione devo iniziare a immaginare concretamente la mia vita in una nuova città e questo non è semplice. Ad esempio, pensavo di non portarmi tutti i vestiti, ma questo significa sia calcolare grosso modo quanti vestiti sporco mediamente a settimana, sia trovare un buon equilibrio tra vestiti invernali ed estivi (ma anche tra belli e pratici), e quindi chiedermi che vestiti potrebbero servirmi con il clima torinese (che da quanto so non è troppo diverso da quello romano, ma non penso di essere pronto al freddo piemontese ad esempio) e ogni quanto dovrei fare la lavatrice (tenendo in considerazione che da ora dovrò pensare alle bollette e che i soldi non sono molti). In tutto ciò, ad oggi sono un blob informe quando si tratta di organizzazione e costanza nelle abitudini (accumolo vestiti sporchi finché non posso più vestirmi) e programmare una buona, per quanto ancora vaga, routine è sia utile che una bella sfida.
Questo tipo di discorso va moltiplicato per ogni "categoria" di oggetto: porto qualche libro? Quali? I videogiochi? Porto un solo controller da attaccare al PC o tutti e tre? Porto il basso e la chitarra? Prendo anche l'amplificatore o mi attacco alla scheda audio del computer? i giochi da tavolo? La cancelleria? Oggetti inutili ma con valore affettivo? Potrebbe sevirmi questo cassetto pieno di cavi di ogni tipo? Ho intenzione di recuperare quell'hobby a cui mi ero appassionato qualche mese fa? Perché in caso dovrei portarmi dietro il necessario.
In tutto ciò anche mia madre cambierà città nello stesso periodo, e quindi devo decidere cosa portarmi dietro, cosa mollare da mio padre e cosa buttare/vendere/regalare.
L'unica categoria a cui mi sono dedicato per ora sono i libri e i fumetti. Porterò su una decina di opere che considero formative per me (che in un certo senso possano "ricordarmi chi sono"), altre cose a cui sono legato vanno da mio padre e il resto, talvolta a malinquore, si cerca di vendere per ampliare un po' il fondo di emergenza.
In sostanza mi rivolgo a voi popolo di Feddit per ricevere consigli da chi di voi ha cambiato casa venti volte ed è ormai un veterano dei traslochi. Vorrei partire il più leggero possibile ma senza trascurare il fattore emotivo. C'è anche da considerare che questa sarà la prima occasione in cui potrò costruirmi il mio ambiente (cioè, nostro visto che vado a convivere) e quindi penso sia importante selezionare che cosa portarmi dietro dalla mia vita fino ad ora (c'è sicuramente del romantico e del simbolico superfluo, ma è un po' come se stessi scegliendo cosa sacrificare e cosa tenermi stretto della mia identità).
Chiedo venia per il papiro e vi ringrazio dell'attenzione u.u
BODY OF THE POST WHERE IT IS ASKED IF THE USER IS DOING IT RIGHT
I want to replay the original Fallout because when I did I cheesed my way through it (got captured by the master, save-scummed like crazy and killed everyone, game over without actually realizing what happened), and I was wondering what's the most the most balanced build to have most doors open when it comes to choosing how to approach a quest. I don't want the exact stats or anything, just some general tips.
Thank you all in advance!
I'm really new to Pd and I wonder how much stuff is it capable of doing sound-wise without having to use other software
I'm new and r/osr and r/Troika are two of the communities I'm missing the most. Is anybody here?