Uno dei problemi che ho dovuto affrontare nel mio viaggio minimalista è stato come gestire l'amore per i libri. Come molte lettrici e lettori anch'io amo il libro cartaceo, mi piace la consistenza della carta, vedere che le pagine da leggere diminuiscono mentre quelle lette aumentano. Amo girare la pagina, sfogliare il libro avanti e indietro, mettere il segnalibro quando è ora di spegnere la luce...
Tuttavia il collezionismo è decisamente contrario alla mia filosofia di vita. Benché abbia dei libri che conservo perché ho amato molto o perché ho dovuto comprarli non trovandoli in prestito, tendenzialmente preferisco non riempirmi la casa di cose, neanche se sono libri. Senza contare che il libro cartaceo è sempre più un danno per l'ambiente che non sempre viene bilanciato con un vantaggio per la cultura umana. La carta è sempre più rara, il che significa sia che gli alberi iniziano a scarseggiare sia che quanto più una risorsa è rara tanto più costa. E infatti i libri iniziano ad avere costi decisamente proibitivi. Io ho trovato la soluzione perfetta per conciliare la passione per la lettura e l'amore per l'oggetto nella biblioteca. Soluzione tanto semplice quanto geniale. La biblioteca è il luogo più bello che esista sulla faccia della Terra. Un luogo in cui puoi prendere i libri che vuoi senza pagarli. È perfino troppo bello per essere vero.
Eppure non riesco a non conservare una vena di collezionismo in questo. Ho bisogno di tenere memoria delle letture che ho affrontato durante la vita e in questo è venuta in mio soccorso la tecnologia. Esistono siti e app che permettono di salvare i titoli letti. Da anni sto usando Goodreads, ma da quando ho scoperto il fediverso sto trasferendo i titoli nel mio nuovo profilo Bookwyrm. Un po' alla volta, con calma.
Da quando vivo una vita minimalista ci sono alcune cose che ho smesso di comprare e che ho scoperto non mi mancano assolutamente.
acqua in bottiglia; non riuscirò mai a capacitarmi di come sia possibile che esistano persone che spendono soldi per avere una cosa che esce letteralmente dal rubinetto di casa tua*. La plastica è il veleno di questo pianeta e c'è chi ne copra chili solo per trasportarla dal supermercato a casa. E sì, lo so che ci sono realtà in cui l'acqua di casa ci viene detto non è sicura, ma cerchiamo di sincerarcene consultando le strutture adeguate invece di dare retta a cosa dice la pubblicità.
fast fashion; H&M, Zara, Benetton, Pull&Bear... tutte quelle firme che ti permettono di portarti a casa una maglietta a 5 euro per poi ritrovarti tutte le cuciture spostate, buchi o un colore diverso dopo il primo lavaggio. Meglio pochi capi, ma scelti con cura, adatti a me, alla mia figura, alla mia personalità, ai miei bisogni. Niente più acquisti sull'onda dell'entusiasmo per poi lasciarli abbandonati nell'armadio perché, in fondo, quella gonna è davvero troppo sgargiante e non mi sento di indossarla...
libri cartacei; le biblioteche sono la più meravigliosa invenzione che l'umanità potesse concepire. Compro ancora qualche libro in carta, ma si tratta di artbook o manuali che mi serve avere sottomano o libri che mi servono per il mio lavoro. Per il resto: romanzi, saggi, tutto quello che posso lo prendo in prestito. Non occupa spazio, non prende polvere e non richiede ulteriore sacrificio di carta.
cd, dvd, vinili; da quando frequento il fediverso ho scoperto valide alternative open al dover comprare fisicamente musica, film o serie. E ho eliminato scatole e scatoline di dischi.
gioielli; ho passato in rassegna la mia collezione di bigiotteria e l'ho decimata. Oggi non ne compro più. I gioielli in oro o argento che non mi piacevano li ho scambiati in gioielleria per acquistare regali.
cibo spazzatura; questa è una scelta che oltre che al pianeta e alle tasche fa bene anche alla salute.
souvenir; quando viaggio non compro più quelle stupidaggini per turisti che a niente servono se non per ingombrare ulteriormente casa tua. Come se avessi bisogno di un oggetto per ricordarmi di una vacanza, molto meglio le foto.
creme, cremine, lozioni, oli...; più cose ci mettiamo addosso peggio è. La pelle sa già ripararsi e proteggersi da sola. Quando hai una crema per il giorno che protegga la pelle del viso dallo smog della città (se vivi in città) e una lozione per struccarti (se ti trucchi) o semplicemente per pulire il viso la sera non ti serve altro. Tutto il resto è solo pubblicità.
Partiamo dalle basi. Che cos'è (per me) il Minimalismo?
Molto probabilmente ne avrete già sentito parlare in rete. Quasi sicuramente lo avrete trovato associato a foto di case vuote, asettiche, dai colori che vanno dalla gamma dei bianchi al beige, molto probabilmente con giovani donne bianchissime, magrissime, “acqua e sapone” (tra virgolette perché lo stile acqua e sapone non esiste, mettetevela via, è solo un sapiente uso del make-up), con una crocchia di capelli biondo platino elegantemente disordinata...
Ebbene dimenticatevi di tutto questo. L'estetica minimalista può piacere (non nascondo che a me piace molto) ma non è questo il Minimalismo.
Minimalismo vuol dire prendere coscienza del potere che le cose, e l'immagine di noi che vogliamo dare tramite quelle cose, hanno su di noi. Vuol dire fermarsi, guardarsi intorno e capire che quello che possediamo possiede noi. E vuol dire prendere coscienza di quanto della nostra vita, del nostro tempo, della nostra serenità abbiamo sacrificato per avere ciò che abbiamo oggi e se ne sia o meno valsa la pena.
Userò come esempio il guardaroba perché è il più semplice (e forse l'unica cosa che accomuna ogni essere umano di quello che definirò il mondo occidentale). Ci troviamo spesso ad avere miriadi di capi che teniamo pur non usandoli per i più disparati motivi: perché è un regalo, perché è carino anche se non mi sta, perché l'ho pagato tanto... spesso perché non mi ricordavo neanche di averlo. Ma tutto ciò che non indossiamo è solo ingombro. Conosco persone che hanno armadi stracolmi di vestiti, al punto da non avere spazio per metterne di nuovi. E poi indossano sempre le solite cose. Due o tre maglie che alternano con due paia di pantaloni. E spesso sono anche cose di scarso valore, trasandate. Magari hanno nell'armadio cose graziose, che gli starebbero meglio, e che valgono di più, ma vanno sempre “sul sicuro” coi soliti capi. Io ero una di queste persone.
Il punto è che tutto ciò crea una condizione di frustrazione anche se inconscia perché sentiamo di avere il nostro spazio (e di conseguenza la nostra mente) ingombro di cose che sfuggono al nostro controllo.
È scientificamente dimostrato che uno spazio ingombro e disordinato è fonte di stress. L'armadio è un luogo fisico che apriamo ogni giorno (più o meno), vogliamo davvero che quello che vediamo sia caos, oggetti alla rinfusa, uno spazio ingombro?! Le nostre case (o stanze se viviamo con la nostra famiglia) sono lo specchio della nostra personalità. Che immagine vogliamo vedere ogni volta che apriamo l'armadio? Che immagine vogliamo che le nostre scelte ci rimandino?!
Oltre al benessere psico-fisico il minimalismo porta con se anche l'effetto collaterale non trascurabile del risparmio di denaro.
Ma è sul risparmio di materiali (spazzatura) che mettiamo in circolo che personalmente cerco di concentrami di più.
Quando è successo che l'essere umano ha sviluppato il “bisogno” di possedere 10 (quando è parsimoniosə) maglioni? 50 magliette? 10 paia di jeans?!? Il consumismo è ciò che ha creato quel mostro ingoia-pianeta che è la fast fashion. Non farò nomi di aziende ma sappiamo tuttə quali sono. E se non lo sapete vado a fare un po' di conti. Una T-shirt non può costare 5,99 euro. Non è matematicamente possibile. A meno che non si tagli pesantemente sui materiali e sui costi di produzione. Tagliare i costi di produzione vuol dire che da qualche parte nel cosiddetto sud del mondo c'è un uomo, una donna o più probabilmente unə bambinə che lavora 16 ore al giorno per 2 o 3 dollari alla settimana in un edificio privo delle più basilari norme di sicurezza e benessere. Persone che muoiono giovanissime per tumori sviluppati a causa dei vapori degli agenti chimici usati per lavorare tessuti scadenti, pieni di micro-plastiche, che finiranno per inquinare il pianeta. E no, non sono i “rischi del mestiere”. Perché l'alternativa sicura c'è. È solo che costa troppo per chi vuole vendere T-shirt a 5,99 euro guadagnandoci l'80%.
Io penso spesso a quello che resterà di me dopo che avrò lasciato questo pianeta. Mi riferisco sia alle cose più stupide (tipo mi preoccupo di cosa troveranno lə miə eredi nella mia cronologia di internet :D ) ma anche all'impatto che avrò, pur nel mio piccolo, nell'ambiente. E quando parlo di ambiente mi riferisco sia alla natura, sia alle vite di coloro che verranno dopo di me. Che non sono per forza i miei figli (che non ho), ma chiunque dovrà ripulire dopo che me ne sarò andata. Siamo su questo pianeta per pochi anni e io voglio lasciare il minimo di immondizia possibile. Tanto so che niente di quello che possiedo verrà con me nella bara.
Mi rendo conto che forse ho concluso con un discorso un po' nichilistico, dopotutto alcunə aspirano giustamente a lasciare allə propriə eredi una casa, dei possedimenti materiali che rendano loro la vita più semplice. Ma vogliamo che lə nostrə eredi trovino una casa, un piccolo scrigno di tesori, magari gioielli e investimenti, o un armadio pieno di stracci che dovranno preoccuparsi di smaltire?!
Felicissima di veder sorgere questo spazio che spero di veder presto animarsi. Questa comunità è dedicata allo stile di vita minimalista. Vivere al minimo vuol dire liberarsi dei pesi inutili, fare spazio nella propria casa e nella propria vita, chiudere con tutto ciò che ci fa male: oggetti, ricordi, relazioni... Condividiamo esperienze, consigli e tutto ciò che può aiutarci a vivere le nostre vite al meglio.
Buonasera, vorrei chiedere di aprire una comunità in cui parlare di stile di vita minimalista. Non ho ancora deciso il titolo preciso: sono indecisa tra un minimalissimo "Minimalismo", magari aggiungendoci "Italia" o "comunità italiana" o magari no, e un più ricercato "Minimal is the new black" che mi piace tanto, ma non so quanto un titolo in inglese possa aiutare la pubblicizzazione di un gruppo italiano. Ci sto pensando. Intanto mi informo se è possibile avere il gruppo. Riguardo alla moderazione per ora ci sono solo io perché non conosco altrə che potrebbero essere interessatə 😅 Il gruppo dovrebbe parlare di stile di vita minimalista condividendo esperienze, consigli e richieste di aiuto. Non sarebbe dedicato anche allo stile artistico del minimalismo (argomento di cui, peraltro, non so niente). E non sarebbe nemmeno un mercatino di scambio/vendo usato, a meno che lə utenti non si accordino tra di loro privatamente. Tanto meno sarebbe un gruppo di sostegno per accumulatorə seriali, di nuovo, a meno che lə utenti non si accordino diversamente in via privata. E vorrei incoraggiare il più possibile l'uso del linguaggio ampio. Ovviamente non sarebbe tollerata maleducazione, odio, razzismo, misoginia... Né commenti sull'attualità a meno che strettamente legata all'argomento del gruppo. Grazie
Buongiorno a tuttə, c'è qualcunə che gioca o vorrebbe provare Avatar Legends TTRPG?! Io sto cercando di studiami il manuale anche se in inglese non è semplicissimo.
@Faerioll
@feddit.it